L’acetosella (Oxalis acetosella) è la scelta ideale per chi desidera creare delle bordure d’effetto e a bassa manutenzione. Appartenente alla famiglia delle Ossalidacee, questa pianta erbacea perenne crea dei cespugli di piccole dimensioni (massimo 10-15 cm) formati da lunghi steli sottili con foglie trilobate di colore verde brillante. In primavera fanno poi la loro comparsa dei piccoli e graziosi fiorellini che possono essere bianchi o rosa.
La pianta cresce anche allo stato spontaneo in boschi e prati e in giardino non ha grosse esigenze colturali. La semina può avvenire sia in piena terra che in vaso, preferibilmente all’ombra. Il substrato dovrà essere preferibilmente leggero e povero di calcio, anche se l’acetosella ha una grande capacità di adattamento da questo punto di vista. Le annaffiature dovranno essere costanti soprattutto nel periodo che precede la fioritura; si potrà interrompere in piena estate, quando la pianta entra in una fase di riposo vegetativo. Per il resto non sono necessarie grosse attenzioni e non bisognerà preoccuparsi di parassiti e malattie delle piante. L’unica minaccia tangibile sono le lumache, che vanno ghiotte delle tenere foglie dell’acetosella. La moltiplicazione delle piante può avvenire per seme (a fine inverno o in agosto) o mediante la divisione dei cespi, che attecchiranno facilmente.
Bisogna sapere poi che l’acetosella è una pianta medicinale, un tempo utilizzata per prevenire lo scorbuto. I suoi decotti hanno inoltre un’azione depurativa nei confronti del sangue e facilitano la digestione; le foglie fresche possono essere masticate per curare le ferite alla bocca, aiutano a combattere la sete ed hanno anche un’azione diuretica e depurativa. Infine si possono utilizzare gli steli della pianta per insaporire insalate, zuppe e arrosti ma attenzione: in dosi eccessive la pianta può risultare tossica!
Una volta l’acetosella era molto utilizzata come rimedio casalingo ad esempio contro le piaghe cutanee, per la pulizia degli oggetti in cuoio e persino per prevedere il tempo: già perché i contadini sapevano che le foglie di acetosella si chiudono con l’avvicinarsi della sera ma se restano chiuse anche di giorno annunciano il sopraggiungere di un temporale.