Bambini e risparmio. Risulta essere intorno ai tre anni che mediamente si comincia a chiedere una certa autonomia al bambino. Ed è appunto in quel periodo, privilegiando la forma del gioco, che al bambino vanno fatte conoscere le prime informazioni finalizzate ad un uso consapevole delle risorse: il cibo, l’acqua e perfino l’energia elettrica, sono cose abbastanza vicine alla sua esperienza.
Insegnare al bimbo che si lava i denti a interrompere il flusso dell’acqua, affiancare a questo momento il canto o la recita di una piccola filastrocca. Fare il gioco del ricordarsi di spegnere la luce quando si esce da una stanza, successivamente inventare con il bambino un piccolo racconto che parli di energia, che spieghi come arriva nelle nostre case.
Infine il cibo, apparentemente una questione semplice, che invece è alla base delle azioni riguardanti la sostenibilità: è fondamentale insegnare ai bambini, e ricordarlo durante tutto l’arco della crescita, a chiedere solo ciò di cui hanno bisogno.
Iniziare sempre con una porzione piccola e poi aggiungere in caso di bisogno è un dovere sotto più aspetti, produrre il cibo richiede l’utilizzo di altre risorse non sempre inesauribili. Anche con il cibo sono innumerevoli le attività che si possono fare, per riconoscere ed educare il senso della sazietà, utilizzare i cinque sensi per riconoscere sapori, odori, consistenza dei cibi e apprezzarli anche dal punto di vista estetico. Non meno importante, in tutte queste attività, è dare per primi l’esempio, perché i bambini imparano da ciò che raccontiamo loro ma, più di tutto, imparano con il gioco imitativo, quando durante i loro giochi mettono in essere i nostri insegnamenti.