Rospi e rane formano il gruppo privo di coda (anuri) degli anfibi; questa caratteristica li distingue da tritoni e salamandre (urodeli). Gli anfibi hanno uno stile di vita molto diverso rispetto ai rettili, infatti devono vivere dove c’è acqua; in caso contrario c’è il rischio concreto che possano morire disidratati. In termini molto generali, le rane hanno più bisogno di acqua rispetto ai rospi: certe specie sono completamente acquatiche, mentre altre vi tornano solo per riprodursi. Riguardo all’aspetto, le rane hanno la pelle liscia e sono più elastiche e veloci. Le raganelle arboree vivono tutta la vita sugli alberi, spostandosi da un ramo all’altro.
Le rane assumono colorazioni che consentono loro di mimetizzarsi sullo sfondo. Quelle a colori molto vivaci, come le Rane velenose del Sud America (Dendrobates), possono sembrare bellissime, ma il loro aspetto vistoso ha la funzione di avvertimento: le secrezioni della pelle sono tossiche. Quando è necessario prenderle, perciò, bisogna farlo con molta delicatezza, indossando guanti sottili di lattice. Vanno comunque maneggiate il meno possibile, per evitare di danneggiarne la pelle delicata.
I rospi hanno in genere un aspetto più tozzo, e spesso presentano escrescenze e rugosità sulla pelle. Queste verruche non sono trasmissibili all’uomo; sono semplicemente ghiandole granulari, poste soprattutto ai lati della testa, che producono una sostanza tossica. Anche i rospi, quindi, vanno manipolati con cautela. Le rane e i rospi hanno colonizzato vaste aree del pianeta, anche se possono riprodursi solo in presenza di acqua. Sono insettivori, ma alcune specie più grandi possono catturare e mangiare anche piccoli roditori e uccellini nidiacei. Queste specie vanno nutrite in cattività con invertebrati; ma nel complesso la loro manutenzione non richiede grandi esborsi economici. Non è difficile fare riprodurre gli anuri; quelli originari delle aree a clima temperato vanno tenuti per un periodo a temperature più fresche durante i mesi invernali. Più complesso il ciclo riproduttivo delle specie tropicali; spesso vanno tenute per un po’ in un ambiente più asciutto, per simulare il periodo precedente alla stagione delle piogge. Le femmine depongono uova gelatinose, legate in lunghe file nel caso dei rospi, mentre le uova di rana sono riunite in grappoli. Le giovani rane (o rospi) iniziano a svilupparsi al centro dell’uovo, per poi emergere sotto forma di creature acquatiche, i girini, forniti di branchie esterne che servono a ricavare ossigeno dall’acqua.
Gradualmente, il girino comincia a sviluppare gli arti; la coda diventa più corta e il piccolo animale si trasforma in un minuscolo anuro. Passano più tempo in superficie, e spesso si fermano su sassi sporgenti quando iniziano a respirare aria; alla fine emergono sulla terraferma. I rospi hanno una vita piuttosto lunga, a volte superiore ai 20 anni.
SPECIE
È importante sapere a quale specie appartiene la rana che intendete prendere, per adeguare il terrario alle sue esigenze.
Rana artigliata nana
Queste piccole rane (Hymenochi-rus boettgeri), lunghe circa 3,5 cm, sono l’ideale se siete in cerca di una specie acquatica. Richiedono pochissimo spazio, rispetto alle loro parenti africane più grandi, Xenopus laevis, che possono raggiungere i 13 cm. Non vanno però tenute in acquario, dato che con le potenti zampe e il corpo appiattito tendono a sradicare qualsiasi pianta.
L’acqua della vasca deve essere riscaldata a 24 °C e relativamente bassa. E. consigliabile installare un sistema di filtraggio sotto la ghiaia del fondo e inserire del legno di torbiera perché le rane possano rintanarvisi. Aggiungete del muschio di Giava (Vesicularia dubya-na), che crescerà sul legno, e piante galleggianti in superficie. I maschi presentano ghiandole voluminose dietro alle zampe anteriori ed emettono forti gracidii nel periodo riproduttivo. Le uova deposte in superficie vanno rimosse dall’acquario; si schiuderanno dopo 5 giorni. I girini completano la metamorfosi in un paio di mesi.
Raganella grigia orientale
Diverse sono le raganelle reperibili in commercio e bisogna conoscerne l’origine, in quanto non tutte sono di origine tropicale. La Raganella grigia orientale (Hyla versicolor), per esempio, proviene dagli Stati Uniti e necessita di una temperatura leggermente più bassa e di minore umidità rispetto alle cugine dei tropici. La colorazione grigio-mimetica varia da un soggetto all’altro. Sono presenti delle zone arancio sulle cosce e una piccola macchia color crema sotto gli occhi. Questa rana vivrà bene in un terrario alto, arredato con cortecce di sughero e piante robuste sulle quali possa arrampicarsi.
Raganella dagli occhi rossi
Questa Raganella (Agalychnis mo-reletii) è una specie tropicale tra le più belle, grazie agli incredibili occhi rossi e alla colorazione verde brillante del corpo. È una rana dalle abitudini notturne; altre raganelle tropicali sono ancora più colorate. Richiede cure più particolari: nel terrario è gradita la presenza di una piccola cascata, azionata da una pompa da acquario, per mantenere un adeguato livello di umidità. I maschi adulti sono più piccoli delle femmine.
Raganella di White
La Raganella di White (Litoria caerulea) è di facile gestione, anche se è di taglia grande e richiede quindi un terrario attrezzato con piante dalle foglie robuste, che ne sostengano il peso. È essenziale che sia riscaldato, ma il livello di umidità deve essere più basso (circa 80%) rispetto a quello necessario per la Raganella dagli occhi rossi. È di colore verde, talora sfumato di azzurro, ma esiste anche una varietà pezzata verde e bianca. Sono rane coraggiose e vivaci, facili da addomesticare. Gli adulti si cibano di grossi invertebrati oppure di topolini appena nati (pinkie). Se volete che queste raganelle si riproducano, dovete abbassare il livello di umidità al 70% per un mese, per poi aumentarlo di nuovo.
Rana cornuta
Non bisogna assolutamente tenere nello stesso terrario rane o rospi di taglie diverse, perché i soggetti più piccoli possono cadere preda dei più grossi. Questo vale per la maggior parte degli anuri, ma in alcune specie il cannibalismo è più diffuso che in altre; e la Rana cornuta (Ceratophrys spp.) è tra le più aggressive. Nonostante ciò, è molto diffusa per la sua bellezza. I piccoli corni da cui la rana prende il nome sono in effetti escrescenze cutanee poste sopra gli occhi. Non ha particolari esigenze di alloggio; sul fondo del terrario deve essere presente uno spesso strato di muschio, nel quale possa seppellirsi anche per lunghi periodi, restando fuori solo con il muso, per catturare qualsiasi invertebrato che le passi davanti. Non è invece molto semplice riuscire a farle riprodurre. I maschi si distinguono facilmente per le macchie più scure sulla gola. La temperatura del terrario va portata a circa 20 °C per un massimo di 3 mesi, dopodiché bisogna aumentare il livello di umidità. Perché la riproduzione sia facilitata, è necessario mettere a disposizione delle rane una raccolta d’acqua.
Mantella del Madagascar
Questa rana dal colore acceso (Mantella aurantiaca), originaria del Madagascar, può sfumature giallo aranciato fino al rosso-arancio. Sono ranocchiette che non superano i 3 cm da adulte. Il loro terrario deve avere un fondo di muschio umido e molte piante tra le quali esse possano trovare rifugio.
La Mantella è il tipico esempio di rana che deve coabitare con altre rane per potersi riprodurre. Distinguere maschio e femmina a occhio nudo non è per niente facile, perché in questo caso il colore non è un indicatore affidabile. Nel terrario bisogna predisporre un anfratto contenente dell’acqua, perché è qui che la mantella andrà a deporre le uova. Le uova sono sensibili alla luce e devono stare al buio fino alla schiusa dei girini, che compiono la metamorfosi in circa 6 settimane. Le femmine depongono le uova più volte in un anno, ma le covate sono molto piccole, includendo a volte meno di 10 uova.