Il piacere di avere in giardino dei piccoli frutti sta principalmente nel poterli raccogliere e mangiare quando sono maturi al punto giusto; essi infatti maturano bene in pieno sole e in terreno ben drenato: un terreno leggero e orientato verso sud
o verso est è quindi l’ideale.
Poiché molti uccelli si nutrono voracemente di questi piccoli frutti, quando sono giunti a maturazione è meglio proteggerli con delle reti. La raccolta va effettuata quando il prodotto ha raggiunto il giusto grado di maturazione; ciò si può facilmente verificare facendo dei periodici assaggi.
Le fragole vanno raccolte preferibilmente al mattino, appena si è asciugata la rugiada, mentre i lamponi sono nelle migliori condizioni per la tavola se raccolti verso la ìine del pomeriggio; le more e il ribes non hanno esigenze particolari, per cui si possono raccogliere in qualunque ora della giornata, purché non nei momenti di maggiore afa.
Piantagione
Essendo i frutti di bosco soggetti a diverse malattie, scegliere fin dall’inizio piante sane e varietà resistenti, collocandole in un luogo dove in precedenza non siano stati coltivati pomodori, patate o melanzane: questi ortaggi lasciano infatti il terreno in condizioni non subito ottimali per questo tipo di coltivazione. Le piantine vanno messe a dimora presto in primavera, affinché possano rinvigorirsi prima del caldo estivo; è importante mantenere le radici umide durante e subito dopo la piantagione.
Per facilitare l’attecchimento si usa immergere le piante a radice nuda in un preliminare miscuglio di terra e acqua; è importante inoltre piantarle distanziandole bene, affinché l’aria possa circolare liberamente. Una volta impiantati, gli arbusti di frutti di bosco vanno curati tagliando annualmente i germogli più vecchi e diserbando regolarmente a mano; il diserbo non va effettuato con zappe
o forconi perché si potrebbero danneggiare le radici superficiali.
Fragole
Nel caso si voglia impiantare un fragoleto, è bene arricchire preventivamente il terreno con della composta o del letame per aumentarne la fertilità. Le piantine andranno poi messe a dimora distanziate di 20 cm sulla fila e 75 cm tra le file; i nuovi getti fogliari dovranno risultare rasenti al terreno. Se il tempo è particolarmente secco, innaffiare e poi ricoprire il suolo con paglia, al ìine di conservare l’umidità e di isolare i frutti dal terreno; la paglia può servire anche in autunno, quando si devono difendere le piante dal freddo. Lasciare solamente uno o due stoloni per pianta e, in particolare nel primo anno, eliminare i fiori già formati, allo scopo di indurre un migliore sviluppo vegetativo, utile negli anni seguenti. Le piante di fragola vanno rimpiazzate dopo alcuni anni, quando si incomincia a notare che i frutti diventano più piccoli e meno numerosi.
Lamponi e more
Lamponi e more si acclimatano bene in suoli tendenzialmente acidi (pH 5,5) e umidi, collocati in un angolo soleggiato; necessitano di parecchia torba, di letame o di composta che rendano più fertile il terreno, migliorandone la struttura e rendendo disponibili diversi elementi minerali.
Le piantine di lampone vanno collocate nel terreno distanziate di 60-120 cm sulla fila e 180-250 cm tra le file; le more richiedono invece uno spazio di 120-180 cm sulla fila e di 180-270 cm tra le file.
Le more sono particolarmente soggette a malattie virali o batteriche; per questo motivo è bene scegliere delle piante resistenti. Per una fruttificazione continuata negli anni, si devono tagliare i rami che hanno fruttificato e si devono raccorciare gli altri a 15 cm.
Ribes e uva spina
Il ribes, nelle sue due varianti rossa e nera, e l’uva spina vegetano bene fino ai 1500 m di altitudine in terreni neutri e in esposizione mediamente soleggiata; il ribes rosso è in special modo adatto ai terreni calcarei, mentre quello nero viene favorito dai suoli ricchi di calcio. Entrambi non sono particolarmente sensibili al ristagno idrico. Le piante di ribes vanno collocate a distanza di 150-200 cm lungo la fila e 250-300 cm tra le file, mentre l’uva spina richiede distanze di 100 cm sulla fila e 200 cm tra le file.
Mirtilli
La specie coltivata (mirtillo gigante) predilige terreni acidi, molto freschi o umidi, ricchi di humus. Può crescere sia in luoghi aperti e soleggiati sia in zone ombreggiate. Se il terreno non si presta alla coltivazione di questo arbusto (perché è alcalino, o calcareo, o argilloso), è preferibile allevarlo entro vasi di cotto interrati e riempiti con una parte di terriccio e una di torba acida. Per una famiglia media bastano da 4 a 6 cespugli.
La piantagione va effettuata in autunno o in primavera, avendo cura di mantenere una distanza di 100-150 cm sulla fila e di 250 cm tra le file.